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SI SPARA SULLA CROCE ROSSA

Celebre è il modo di dire sparare sulla croce rossa: ebbene l’amministrazione di Rimini si è

prodigata a farlo, avvallando l’apartheid per i settanta migranti che la Croce Rossa avrebbe dovuto ospitare in due alberghi in zona Miramare e Riva Azzurra; la proposta dell’organizzazione di volontariato, alla quale va tutta la nostra solidarietà, ha quindi provocato lo sdegno degli albergatori locali, i quali hanno richiesto lo spostamento dei migranti in zone meno turistiche. Sapere che l’amministrazione ha ben pensato di accogliere la richiesta ci lascia un certo sgomento, ci sorge quindi spontanea la domanda: dov’è finito il grido di Black Lives Matter che la scorsa estate era stato catturato in una scritta al parco Fellini lunga cento metri? A quanto pare è già stato dimenticato. L’Anpi invece non dimentica, così come non dimentica il 29 settembre 2012 quando l’attuale amministrazione riminese non si opponeva alla sfilata di Forza Nuova e Roberto Fiore nel pieno centro città, o quando, sempre al partito di estrema destra, la Provincia lasciava le sale pubbliche. Non ci è sfuggito l’apprezzamento della presente amministrazione alla proposta di intitolare la piazza del Castello Malatestiano al poeta fascista e antisemita Ezra Pound o del riposizionamento, nei decenni passati, nella piazza in cui furono impiccati i Tre Martiri, della copia della statua di Giulio Cesare il cui originale fu regalato alla città di Rimini da Mussolini; la stessa piazza per la quale il compianto partigiano Valter Vallicelli, scomparso lo scorso anno, aveva chiesto più volte senza ricevere risposte, un monumento visibile dedicato ai tre partigiani impiccati dagli occupanti nazisti coadiuvati dai fascisti locali. L’Anpi non dimentica i ripetuti appelli caduti nel vuoto fatto alle amministrazioni comunali passate e presenti per proibire e rimuovere i gadget fascisti dai negozi di souvenir riminesi. Nondimeno l’Anpi dimentica il lavoro nero che ogni giorno opprime lavoratrici e lavoratori nelle nostre campagne e spiagge, quelle stesse spiagge che evidentemente potranno essere frequentate da persone dalla pelle scura solo in condizioni di schiavitù, così come ci raccontano le cronache quotidiane. Perché questo è l’apartheid che di fatto viene proposto dall’amministrazione riminese, razzismo istituzionalizzato che ben si sposa con le politiche adottate da Minniti, Salvini e Bellanova. Sappiamo che in vista delle elezioni si coprirà tutto con un’allegra patina scintillante, con la Notte Rosa, la dance, i dehor che fanno da barriera al GIro d’Italia, il Belvedere e il “circo di Fellini” (povero Fellini!) ma basta spostare appena un po’ più in là i lustrini per vedere il cuore nero di Rimini.

Solidarietà ai migranti, solidarietà alla Croce Rossa.


Giusi Delvecchio Presidente A.N.P.I. comitato provinciale Rimini


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