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Immagine del redattoreANPI Santarcangelo di Romagna

Referendum sul divorzio&omicidio Masi

🔴 Oggi a #pilloledistoria parleremo del referendum sul divorzio e dell'omicidio Masi.


▶ Nel dicembre del 1970 il divorzio diventa legale in Italia: viene appoggiato dalle forze laiche del parlamento ed è proposto dagli Onorevoli Loris Fortuna, socialista, e Antonio Baslini, liberale. Alla legge si oppongono la Democrazia Cristiana, il Partito Monarchico e il Movimento Sociale Italiano, i quali si schierano a "difesa della famiglia". Poco dopo, nel gennaio del '71, DC, MSI e monarchici, con il supporto della CEI e del mondo cattolico, presentano alla Corte una richiesta di referendum abrogativo per cancellare la neonata legge sul divorzio. Parte così una raccolta firme, a cui aderiscono anche il Partito Socialista e il Partito Radicale, in chiave democratica e per confermare il mantenimento del referendum. Il 12 e il 13 maggio del 1974 avviene il referendum: il quorum viene raggiunto (l'affluenza è dell'88%!) e il NO vince con il 59%, trionfando soprattutto al nord. Il divorzio rimane legge in Italia.


▶ Esattamente tre anni dopo, durante una manifestazione organizzata dal radicale Marco Pannella e a cui partecipano anche diversi gruppi della sinistra extraparlamentare, Giorgiana Masi, studentessa di liceo diciannovenne, viene uccisa in circostanze tutt'ora non chiare. L'allora Ministro degli Interni (e poi Presidente della Repubblica) Francesco Cossiga nega qualsiasi responsabilità delle forze di polizia e propone l'ipotesi del "fuoco amico", al momento non ci sono prove a favore della teoria di Cossiga. L'omicidio Masi rimane ancora oggi un simbolo della lotta studentesca e Giorgiana è riconosciuta come una vittima della strategia della tensione.


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