Domenica 25 aprile 2021, giorno in cui tuttə noi eravamo impegnatə a celebrare la festa della liberazione, l’Assessora all’istruzione della regione Veneto in quota Fratelli d’Italia Elena Donazzan ha deciso, insieme ad un Assessore del comune di Vicenza e ad una trentina di amministratori locali vicentini, di effettuare le celebrazioni sul Monte Corno, a Lusiana, sull’Altipiano di Asiago, alla foiba Buso de La Spaluga, dove al termine della guerra furono gettati 14 soldati nazisti.
L’assessora Donazzan non è nuova ad atti volti alla “nostalgia”, basti pensare che giusto pochi mesi fa, alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” , aveva cantato “Faccetta Nera”.
L’ANPI regionale Veneto ha così deciso di lanciare una petizione che richiede le dimissioni dell’Assessora Donazzan che vi lasceremo in fondo a questo post, l’ANPI Santarcangelo invita tutti i suoi iscritti a prendere visione dell’appello dell’ANPI Veneto e a condividerlo affinché non si permetta più a Donazzan di portare la sua ottica revisionista all’interno delle istituzioni democratiche.
Riportiamo qui l'appello dell'ANPI Veneto.
Dimissioni dell’assessora Donazzan nel rispetto della Memoria antifascista
Il 25 aprile 2021, mentre l’Italia celebrava la Liberazione dal nazifascismo e ricordava i partigiani e le partigiane che hanno dato la vita per la libertà di tutti, l’assessora Donazzan, con grande disprezzo per i valori fondativi della nostra Repubblica, dichiarava di dover commemorare in maniera indistinta partigiani e nazifascisti, compiendo l’ennesimo atto di rivendicazione della dignità del nazifascismo e operando un’attiva forma di mistificazione e revisione storica, assolutamente inaccettabile.
Assistiamo al reiterato tentativo, da parte di chi svolge funzioni istituzionali nel quadro della Costituzione antifascista, di equiparare vittime e carnefici, in nome di una millantata “pacificazione nazionale”. Il 25 Aprile non è il giorno dei morti, che ricorre il 2 novembre, ma è il Giorno della Liberazione dal nazifascismo, in cui si ricordano le responsabilità politiche e umane dei vivi, distinti tra oppressori e oppressi, ai quali l’assessora all’Istruzione Donazzan non può attribuire pari dignità e onore in nome di “un autentico salto di qualità culturale”.
Noi ci sentiamo totalmente rappresentati dalle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella il 25 aprile, e le inequivocabili parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi al museo di via Tasso, luogo che vide incarcerati e torturati dai nazifascisti, tra il 1943 e il 1944, oltre 2000 antifascisti, molti dei quali trucidati alle Fosse Ardeatine.
Se l’assessora Donazzan, pubblicamente e reiteratamente, sceglie di commemorare i fautori della Shoah e delle stragi di civili, militari, disabili, compie una scelta di campo, che la pone al di fuori della Costituzione e quindi non è degna di rappresentare nella Giunta Regionale i veneti e gli italiani.
Per tali motivi, i sottoscrittori della presente petizione si rivolgono al presidente della Giunta Regionale del Veneto, dr. Luca Zaia, che recentemente nel ghetto di Venezia ha reso omaggio alle vittime della Shoah, chiedendogli non solo di dissociarsi pubblicamente, ma di rimuovere da qualsiasi incarico istituzionale la signora Donazzan.
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